Intelligenza Emotiva

Ti sei mai chiesto come mai alcune persone dotate di una spiccata intelligenza sembrano faticare nella vita, mentre altre con scarse attitudini intellettuali sembrano cavarsela molto bene? Ti sei magari sentito frustrato per il fatto che le tue capacità intellettive non sempre ti portano a raggiungere i risultati che desideri?

Immagino sia capitato anche a te di osservare alcune persone con poche disponibilità economiche, con un tenore di vita molto semplice e fatto di cose basilari, che sprigionino un’armonia e una serenità invidiabili. Sembrano essere gioiose e circondate di affetti, mentre altre ben più ricche si lamentano di un sacco di cose, sono sempre molto critiche e non fanno che raccontare a tutti ciò che non va nella loro vita.

“Non vi è intelligenza senza emozione. Ci può essere emozione senza molta intelligenza, ma è cosa che non ci riguarda.” Ezra Pound

Ho imparato sulla mia pelle che il successo materiale e quello spirituale spesso non coincidono. Com’è possibile? Come può esserci una tale discrepanza tra il livello di successo delle persone e il loro livello di felicità?

La risposta è che le persone in armonia con se stesse sono dotate di intelligenza emotiva.

L’intelligenza emotiva è’ l’abilità di comprendere le emozioni, sia le proprie che quelle degli altri. E’ la capacità di gestire le emozioni attraverso il giusto atteggiamento e l’uso di un linguaggio appropriato, sia mentre ci rapportiamo agli altri che nel nostro dialogo interiore.

Per questo motivo le due domande che spesso rivolgo ai miei clienti sono:

a cosa pensi la sera prima di addormentarti?”qual’è la cosa a cui pensi la mattina appena ti svegli?

La differenza tra chi sfrutta l’Intelligenza Emotiva e chi non lo fa, sta nel fatto che la persona emotivamente intelligente mette in atto, in modo più o meno consapevole, delle modalità con le quali gestisce le proprie emozioni e si rifiuta di lasciare che siano queste ultime a dettar legge e a condizionare in tutto e per tutto le proprie azioni e le proprie decisioni.

Chi non usa I’Intelligenza Emotiva naviga a vista!

Che fare dunque? Come possiamo prendere confidenza con le nostre emozioni e metterle al nostro servizio invece di servirle? Come possiamo gestirle affinchè non condizionino negativamente la nostra vita, i nostri rapporti, le nostre decisioni?

I primi passi per gestire (non reprimere) i nostri stati emozionali sono i seguenti:

RICONOSCERE ED OSSERVARE LE EMOZIONI NEGATIVE

Il primo passo è la consapevolezza. Le emozioni sono come termometri che ci danno la temperatura di ciò che accade nel nostro mondo interiore. Dobbiamo riconoscerle ed osservarle accuratamente, tanto in noi stessi quanto negli altri. Essere consapevoli di ciò che proviamo ci chiarisce qual’è il nostro modo di reagire emotivamente alle sollecitazioni che arrivano dal mondo esterno.

ACCETTARE LE EMOZIONI

Dobbiamo osservare senza giudicare e senza esprimere opinioni. Lo sforzo deve essere quello di non applicare nessun filtro mentre osserviamo. Nel momento stesso in cui ci giudichiamo smettiamo di essere obiettivi e di valutare le cose per ciò che sono. Questo ci richiede di rimanere aperti alle emozioni, che siano piacevoli o meno. L’atteggiamento di neutralità ci consentirà di accettare quell’emozione e di lasciarla andare.

SFRUTTARE LE EMOZIONI

Ciò che proviamo influenza il modo in cui pensiamo, il modo in cui pensiamo determina le nostre azioni, le nostre azioni provocano nuove emozioni. Questo processo è inevitabile, quanto è vero che respiriamo! Si tratta dunque di sfruttare le emozioni affinchè questo circolo vizioso diventi un circolo virtuoso, con tutta la saggezza che ne può derivare.

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