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I pensieri creano la realtà

  • Immagine del redattore: Massimo D'Amico
    Massimo D'Amico
  • 27 nov 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

pensiero creativo

Vi siete mai visti attraverso gli occhi della persona che potreste essere? Bella domanda!


Perché continuiamo a creare la stessa realtà? Perché continuiamo ad avere le stesse relazioni fallimentari? Perché ci imbattiamo sempre in un lavoro che non ci piace? E’ possibile che siamo così condizionati dal tran tran quotidiano al punto da convincerci che non possiamo esercitare nessuna influenza sulla nostra vita?


Una delle risposte a tutte queste domande è che siamo stati abituati a credere che il mondo esterno sia reale, e che il nostro mondo interiore non lo sia affatto.


Oggi la fisica quantistica conferma ciò che in passato era sostenuto solo dalla filosofia o dalle correnti spirituali New Age, dimostrando che in realtà siamo noi a creare la realtà e tutti i suoi effetti.

Il cervello, in particolar modo il subconscio, non distingue tra ciò che accade realmente e ciò che gli proponiamo attraverso i pensieri coscienti o sotto forma di immagini mentali, non c’è un “fuori” indipendente da ciò che accade “dentro”.


Tutto questo è stato dimostrato in laboratorio sottoponendo due persone diverse ad un monitoraggio dell’attività cerebrale. Durante il monitoraggio al primo venne chiesto di osservare un evento esterno reale, al secondo venne chiesto semplicemente di immaginare quello stesso evento. Gli scienziati hanno osservato che in entrambi i casi venivano attivate le stesse reti neurali.


Il cervello costruisce concetti secondo la memoria associativa. Le idee, i pensieri, i sentimenti, creano costantemente nell'arco dell’intera esistenza delle reti neurali connesse tra loro. Ad esempio, se ci concentriamo o ci esercitiamo costantemente in un’attività, le cellule cerebrali che alimentiamo in quella direzione stabiliranno una relazione a lungo termine con quell'attitudine, rendendoci sempre più abili nello svolgere quelle azioni.


Allo stesso modo se ci arrabbiamo continuamente, se ci sentiamo frustrati, se soffriamo e alimentiamo le nostre paure con pensieri coscienti che vanno sempre in quella direzione, rinforziamo quella rete neurale ogni giorno di più. Quella stessa rete neurale stabilirà una relazione a lungo termine con tutte quelle cellule nervose che determineranno l’identità e il modo di percepire noi stessi, creando inevitabilmente anche delle risposte chimiche nel corpo.


Fortunatamente una soluzione c'è. Ogni volta che interrompiamo un pensiero o quella serie di pensieri, le connessioni nervose che abbiamo alimentato cominciano a rompere quella relazione a lungo termine e, di conseguenza, anche le risposte chimiche nel corpo, in quanto ogni stato emotivo attiva sostanze chimiche in grado di scatenare reazioni anche a livello fisico. Del resto chi può negare che in condizioni di malessere psicologico anche il corpo ne risente in qualche modo. Non è soltanto una questione psicologica, è anche biochimica.


Allora cosa dobbiamo fare? Smettere di provare emozioni? Assolutamente no!


Le emozioni non sono mai negative, sono la vita, la quale non avrebbe senso senza di esse. Talvolta possono ingannarci perché condizionate da esperienze negative passate. Il problema non sono le emozioni, ma la dipendenza che abbiamo dalle emozioni negative, l’incapacità di lasciare andare e di liberarci da quegli stessi pensieri che generano determinate stati d'animo. E’ questo circolo vizioso a creare una realtà negativa.


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Massimo D'Amico

Tel: +39 342 5148 378​maxdamico.mda@gmail.com

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